Winged Lions - Chiesa Cattolica


Home Registrazione

"Et factum est, dum recumberet cum illis, accepit panem et benedixit ac fregit et porrigebat illis.”

"Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro."





I passi del vangelo che includono questi (Lc 24,30) versetti si possono trovare nel sito del Vaticano:
https://www.vatican.va/archive/ITA0001/__PVK.HTM
Qui si può consultare l'intera Sacra Scrittura in tutte le lingue.





Gesù, secondo i Vangeli, usava spesso parlare in parabole. Prendeva cose terrene per spiegare concetti
celesti. Inizia con il pane sfamando le genti materialmente ma termina spiritualmente. Per Lui i pesci
presi con il pane sono in realtà pescatori con le reti vuote. Quindi il pane é pastura per il pesce e i
pescatori usano il pane per pescarlo. I pesci però stanno nel mare che a livello biblico
simboleggia il male. I pescatori si devono calare spesso nel mare per pescare il pesce con tutti i
pericoli che il mare può riservare. I pesci sono quindi simbolo degli evangelizzati.







Per essersi calato nel mare il Maestro dovrà versare il suo sangue. Lo farà una volta sola per la
redenzione dei nostri peccati.







Il suo corpo una volta risuscitato diventa così pane di vita. Su questo San Paolo negli Atti degli
apostoli dice:

At 27,33-35

[33] Finché non spuntò il giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo: "Oggi è il quattordicesimo
giorno che passate digiuni nell'attesa, senza prender nulla.

[34] Per questo vi esorto a prender cibo; è necessario per la vostra salvezza. Neanche un capello del
vostro capo andrà perduto".

[35] Ciò detto, prese il pane, rese grazie a Dio davanti a tutti, lo spezzò e cominciò a mangiare.

Del memoriale primitivo non ci sono molte informazioni ma di sicuro emerge un problema che si ripete nel
tempo riguardo proprio l'Eucarestia, la sua istituzione e il modo di celebrarla. Tra i primi a rendere
noto questo problema fu proprio San Paolo scrivendo alla comunità dei Corinzi:

1 Cor 11,17-34

[17] E mentre vi do queste istruzioni, non posso lodarvi per il fatto che le vostre riunioni non si
svolgono per il meglio, ma per il peggio.

[18] Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in
parte lo credo.

[19] È necessario infatti che avvengano divisioni tra voi, perché si manifestino quelli che sono i veri
credenti in mezzo a voi.

[20] Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore.

[21] Ciascuno infatti, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto e così uno ha fame,
l'altro è ubriaco.

[22] Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla chiesa
di Dio e far vergognare chi non ha niente? Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!

[23] Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella
notte in cui veniva tradito, prese del pane

[24] e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in
memoria di me".

[25] Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: "Questo calice è la nuova
alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me".

[26] Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte
del Signore finché egli venga.

[27] Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e
del sangue del Signore.

[28] Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice;

[29] perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.

[30] È per questo che tra voi ci sono molti ammalati e infermi, e un buon numero sono morti.

[31] Se però ci esaminassimo attentamente da noi stessi, non saremmo giudicati;

[32] quando poi siamo giudicati dal Signore, veniamo ammoniti per non esser condannati insieme con
questo mondo.

[33] Perciò, fratelli miei, quando vi radunate per la cena, aspettatevi gli uni gli altri.

[34] E se qualcuno ha fame, mangi a casa, perché non vi raduniate a vostra condanna. Quanto alle altre
cose, le sistemerò alla mia venuta.

Questo disubbidire o meglio desacralizzare la memoria del Maestro sembra che spesso abbia portato
mancanza di frutti e grazie. Grazie a San Giovanni si capisce che spesso Gesù dovette loro apparire per
correggere l'operato e infondere loro coraggio.







Gv 21,1-13

[1] Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò
così:

[2] si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di
Zebedèo e altri due discepoli.

[3] Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: "Veniamo anche noi con te". Allora
uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.

[4] Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù.

[5] Gesù disse loro: "Figlioli, non avete nulla da mangiare?". Gli risposero: "No".

[6] Allora disse loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non
potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci.

[7] Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: "È il Signore!". Simon Pietro appena udì che
era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare.



Qui, nel versetto 7, è deducibile un dettaglio importante. Quando Pietro senza pesci, ovvero con le reti
vuote, si rende conto che era ancora una volta davanti al Maestro si cinse ai fianchi il camiciotto poichè
era nudo...
In questa traduzione del vaticano non emerge chiaramente il significato che potrebbe voler
dire questo episodio...il suo ministero era forse così impoverito da non essere quasi più riconoscibile
come capo della Chiesa di Cristo. Pietro ritorna in se stesso e nella vera fede in colui che l'aveva chiamato.







In questa versione datata 1902 d.C. a cura della Pia Società di San Girolamo, voluta da
p.p. Leone XIII vedendo molta confusione e divisione nelle allora differenti versioni che
circolavano, sembra essere più chiaro il senso.
Potrebbe essere quindi questo il significato di "Si cinse la veste...Proprio era nudo."
Ritornare in se stessi nella vera Fede.



[8] Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non
erano lontani da terra se non un centinaio di metri.

[9] Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.

[10] Disse loro Gesù: "Portate un pò del pesce che avete preso or ora".

[11] Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi
pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò.

[12] Gesù disse loro: "Venite a mangiare". E nessuno dei discepoli osava domandargli: "Chi sei?", poiché
sapevano bene che era il Signore.

[13] Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce.

Anche San Giovanni qui cita solo la benedizione del pane.
Nei Vangeli sinottici Luca, Matteo e Marco sembra che il sangue versato, rappresentato nell'ultima
cena dal calice di vino, debba essere bevuto da tutti. Il fatto però che viene menzionato meno volte
del corpo e del pane ha fatto si che durante l'Eucarestia si possa comunicarsi sia nel corpo e nel
sangue ma solitamente in occasioni particolari. Un esempio ovvio potrebbe essere nel giovedì santo.
Di seguito i versetti dei tre vangeli sinottici relativi all'istituzione dell'Eucarestia.

Mc 14,22-25

[22] Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo:
"Prendete, questo è il mio corpo".

[23] Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti.

[24] E disse: "Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti.

[25] In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo
nel regno di Dio".

Mt 26,26-29

[26] Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede
ai discepoli dicendo: "Prendete e mangiate; questo è il mio corpo".

[27] Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti,

[28] perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati.

[29] Io vi dico che da ora non berrò più di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò
nuovo con voi nel regno del Padre mio".

Lc 22,15-20

[15] e disse: "Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione,

[16] poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio".

[17] E preso un calice, rese grazie e disse: "Prendetelo e distribuitelo tra voi,

[18] poiché vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non venga il regno di
Dio".

[19] Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo che è
dato per voi; fate questo in memoria di me".

[20] Allo stesso modo dopo aver cenato, prese il calice dicendo: "Questo calice è la nuova alleanza nel
mio sangue, che viene versato per voi".







Questa prevalenza del pane e del corpo è rafforzata anche dal racconto di Luca relativamente all'appariz-
ioni di Gesù ai discepoli di Emmaus:

Lc 24,15-34

[15] Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù in persona si accostò e camminava con loro.

[16] Ma i loro occhi erano incapaci di riconoscerlo.

[17] Ed egli disse loro: "Che sono questi discorsi che state facendo fra voi durante il cammino?".
Si fermarono, col volto triste;

[18] uno di loro, di nome Clèopa, gli disse: "Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non sapere
ciò che vi è accaduto in questi giorni?".

[19] Domandò: "Che cosa?". Gli risposero: "Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente
in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo;

[20] come i sommi sacerdoti e i nostri capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi
l'hanno crocifisso.

[21] Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni da quando
queste cose sono accadute.

[22] Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro

[23] e non avendo trovato il suo corpo, son venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli,
i quali affermano che egli è vivo.

[24] Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan detto le donne, ma lui non
l'hanno visto".

[25] Ed egli disse loro: "Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti!

[26] Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?".

[27] E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a
lui.

[28] Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano.

[29] Ma essi insistettero: "Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino". Egli entrò
per rimanere con loro.

[30] Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.

[31] Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.

[32] Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi
lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?".

[33] E partirono senz'indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli
altri che erano con loro,

[34] i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone".

Al versetto [30] infatti l'evangelista Luca scrive:

“Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.”