Dixitque ei filius: “Pater, peccavi in caelum et coram te; iam non sum dignus vocari filius tuus”.
Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
I passi del vangelo che includono questo (Lc 15,21) versetto si possono trovare nel sito del Vaticano:
https://www.vatican.va/archive/ITA0001/__PVW.HTM
Qui si può consultare l'intera Sacra Scrittura in tutte le lingue.
Sul creato e le sue creature ci sono molte visioni. L'induista la vede in un certo modo,
il cristiano cattolico in un modo magari differente, il mussulmano con sfumature differenti
e il massone anche lui a suo modo. Probabilmente il corretto modo di vedere le cose è
quello che senza interesse alcuno miri a preservare il pianeta mantenendo le sue entità in
perfetta sincronia come naturalmente accadrebbe. Il progresso dovrebbe comprendere come meglio
sfruttare fenomeni naturali senza conseguenze per l'ecosistema. Un esempio può essere dato dal
mulino di cui si vede una bellissima immagine in figura. La ruota, oltre che per il trasporto,
è servita sotto forma di mulino come macina per materiali e/o cibi come ad esempio il grano.
Per farla ruotare e compiere il suo obiettivo si sfruttava la presenza di corsi d'acqua.
Oggi grazie alla scoperta di alternatori, ovvero motori che generano elettricità, la stessa
funzione potrebbe generare energia. Il problema di oggi è che, anche per colpe umane, l'acqua
sembra scarseggiare e quindi viene a mancare il fenomeno naturale che in condizioni migliori
asserviva i nostri bisogni. L'istinto e la ricerca costante di fonti di sopravvivenza in un contesto
moderno pieno di agi e comodità può portare all'utilizzo di mezzi non sincroni con la natura
e il suo ecosistema. Al contempo ideologismi e correnti di pensiero possono bloccare assurdamente
metodi alternativi per sopperire ai fabbisogni umanitari.
Parlando di alimentazione troviamo ormai le più svariate correnti di pensiero.
Se esiste una verità in questo non ha certo bisogno di essere travestita e o protetta sotto qualche
speciale organizzazione. Se confrontiamo differenti religioni su questo argomento scopriamo che per
ogni religione esistono più o meno gradi di libertà riguardo le creature presenti in natura.
Se osserviamo gli animali alcuni sono erbivori mentre altri sono carnivori. Alcuni cacciano e altri no.
Alcune religioni vietano di mangiare animali carnivori.
Altre vietano di mangiare animali cosiddetti da compagnia. Alcune filosofie sono contro il consumo
massiccio di carne e vedono l'animnale come un individuo con anima ed emozioni.
Altre correnti di pensiero sostengono che anche i vegetali abbiano un anima e soffrano nel momento ultimo.
Cattolicamente parlando uno tra i santi più conosciuti e considerato uno dei primi autori poetici italiani
con opera "il cantico delle creature" scritto nel 1224 è San Francesco d'Assisi. In quest'opera ad un certo
punto parla di frutti in modo generico della terra. Parla di frutti ed erba ma gli animali risultano comunque
meno citati.
Noi sicuramente consumiamo più carne che frutta e verdura. Evengelicamente parlando il Maestro Gesù
non era sicuramente vegetariano. Nella parabola del figliol prodico si parla infatti di un festeggiamento
con il vitello grasso Lc 15,11-33(
https://www.vatican.va/archive/ITA0001/__PVB.HTM).
A parer nostro come in tutte le cose ci vuole equilibrio. Bisogna fare attenzione che dietro ad un ideale
o filosofia di pensiero non si nascondano ben altri ideali che sfruttino cavalli di battaglia per raggiungere
differenti scopi. Chi costruisce queste correnti di pensiero spesso porta chi le segue a portare inutili
fardelli che magari lo stesso ideologo non porta realmente.