"Vigilate itaque, quia nescitis diem neque horam.”
"Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l'ora."
I passi del vangelo che includono questi (Mt 25,13) versetti si possono trovare nel sito del Vaticano:
https://www.vatican.va/archive/ITA0001/__PUD.HTM
Qui si può consultare l'intera Sacra Scrittura in tutte le lingue.
Il numero 33 non è certo un numero qualunque.
Tutti sanno che è l'età della morte di Cristo e spesso viene usata come riferimento.
Alla domanda quanti anni hai? Se l'altro va verso il 33-esimo anno spesso risponde:
"Incrociamo le dita!" o "Speriamo in bene!"
Il 13 settembre in occasione dell'udienza generale riguardo la Fede disse queste parole:
Prima della morte avvenuta il 28 settembre 1978, l'ultima omelia ufficiale fu quella del 23 settembre
1978
(https://www.vatican.va/content/john-paul-i/it/homilies/documents/hf_jp-i_hom_23091978.html)
all'interno della Patriarcale Arcibasilica Lateranense per la presa di possesso della cathedra romana.
Qui ad un certo punto disse:
"Vorrei pure che Roma desse il buon esempio in fatto di Liturgia celebrata piamente e senza «creatività»
stonate.
Taluni abusi in materia liturgica hanno potuto favorire, per reazione, atteggiamenti che hanno portato a
prese di posizione in se stesse insostenibili e in contrasto col Vangelo.
Nel fare appello, con affetto e con speranza, al senso di responsabilità di ognuno di fronte a Dio e alla
Chiesa, vorrei poter assicurare che ogni irregolarità liturgica sarà diligentemente evitata."
E' evidente che si riferisse a fatti concreti che si stavano verificando a quei tempi sotto forma di abusi
liturgici che Lui voleva correggere.
Qualcuno quindi si sarà sentito magari minacciato da questo discorso e/o comunque chiamato in causa.
Il fatto che un papa viva solamente 33 giorni e non venga sottoposto ad autopsia è ovvio che vada
a creare molta curiosista e fantasia. Nella realtà gli scenari concreti sono solo 3:
1. Una banalissima coincidenza dovuto ad un malore.
2. Una dioincidenza. Una sorte di chiamata, umanamente non facile da comprendere, del Signore.
3. Un omicidio. Questo sarebbe probabilmente legato a qualche loggia Massonica allora presente anche
all'interno delle mura Vaticane.
Quel famoso fumo di Satana che secondo il predecessore Paolo VI era entrato laddove non conviene.
Qui pubblichiamo il relativo discorso:
Per provare a capire meglio quello che sia realmente potuto accadere ascoltiamo la testimonianza di suor
Margherita Marin che visse insieme ad altre tre 3 sorelle quei 33 giorni insieme a papa Luciani:
Dalle parole di suor Margherita Marin emerge principalmente questo:
- Non vi era nessun segnale a livello di salute che potesse far pensare alla morte.
In quel periodo fu visitato dal suo medico di Vittorio Veneto che lo trovò così bene da decidere di
rimuovere una medicina che solitamente prendeva.
- Guardandolo nel letto aveva dei fogli dattiloscritti dai quali emergevano le parole "mangioni e beoni".
Il giorno dopo, secondo suor Margherita, avrebbe dovuto tenere la consueta udienza del mercoledì per la
quale avrebbe appunto preparato il discorso. Riportiamo qui il testo dell'ultima udienza:
- Alle suore fu detto che avrebbero dovuto dire che i primi a vederlo furono i segretari e non loro.
Suor Margherita non ricordava il nome del cardinale addetto all'appartamento papale ma solo quello del
card. Jean Marie Villot.
Riportiamo qui una parte di un'altra intervista incentrata sulla famosa lista Pecorelli. Lista nella quale
vi sarebbero stati nomi di alti prelati coinvolti con la Massoneria e che sarebbe stata consegnata prima
della morte a Papa Luciani.
Il 29 settembre sarebbe stata la festività di San Michele Arcangelo.