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Domine, non sum dignus, ut intres sub tectum meum, sed tantum dic verbo', et sanabitu puer meus
Signore, non sono degno che tu venga sotto il mio tetto, ma dì solo una parola e mio figlio sarà guarito




I passi del vangelo che includono questo (Mt 8,8) versetto si possono trovare nel sito del Vaticano:
https://www.vatican.va/archive/ITA0001/__PVW.HTM
Qui si può consultare l'intera Sacra Scrittura in tutte le lingue.







Un sito che tramite una sua sezione si ispira a questo estratto del Vangelo è il seguente:
https://www.ecclesiadei.it/domine-non-sum-dignus/
Ideato da giovani di apparente impronta conservatrice che in questo caso toccano un tema assai spinoso.


Su questa frase che si recita prima di ricevere il Santissimo è racchiuso in se il mistero della fede.
"Domine" -> Con questa parola davanti al celebrante si afferma che si è davanti alla reale presenza di
Cristo. "Nun sum dignus" -> Si fa memoria della fragilità umana che spesso si trova in uno stato indegno
per ricevere così grande mistero. Da qui l'importanza dello piegare le ginocchia per predisporre il corpo
in modalità consona a far si che l'individuo comprenda che proprio lì in quel momento può provare
realmente l'incontro con il Maestro[Fil 2,10] .

"Sed tantum dic verbo', et sanabitu puer meus" -> Ma dì soltanto una parola e io sarò salvato. Qui si
rimette il giudizio dell'individuo nelle mani di Dio. Da qui nasce una importante alternativa a tutte le
soluzioni che vengono cercate per affrontare la problematica di chi non può ricevere il corpo del Maestro.
Nasce la cosiddetta comunione spirituale. "Ut intres sub tectum meum" -> Se per te il mio cuore è degno
entra presso di me. Questo dovrebbe essere un aiuto per provare a cercare veramente la sua presenza.
Relativamente alla comunione spirituale troviamo un interessante articolo di seguito:
Comunione spirituale/

La liturgia Eucaristica è sempre stata oggetto di attacchi e eresie. Su questo il primo a darne
testimonianza è San Paolo quando parlando ad una comunità dei Corinzi diceva ( 1 Cor 11 , 17 - 24 ) :

[17] E mentre vi do queste istruzioni, non posso lodarvi per il fatto che le vostre riunioni non si
svolgono per il meglio, ma per il peggio.

[18] Innanzi tutto sento dire che, quando vi radunate in assemblea, vi sono divisioni tra voi, e in parte
lo credo.

[19] È necessario infatti che avvengano divisioni tra voi, perché si manifestino quelli che sono i veri
credenti in mezzo a voi.

[20] Quando dunque vi radunate insieme, il vostro non è più un mangiare la cena del Signore.

[21] Ciascuno infatti, quando partecipa alla cena, prende prima il proprio pasto e così uno ha fame,
l'altro è ubriaco.

[22] Non avete forse le vostre case per mangiare e per bere? O volete gettare il disprezzo sulla chiesa
di Dio e far vergognare chi non ha niente?
Che devo dirvi? Lodarvi? In questo non vi lodo!

[23] Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella
notte in cui veniva tradito, prese del pane

[24] e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: "Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in
memoria di me".